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Il "De architectura" di Vitruvio, l'unico trattato di architettura antica giunto sino a noi, è un'opera erudita e raffinata destinata a godere di una straordinaria fortuna in età rinascimentale. Scritto in epoca augustea, un periodo di grandi fermenti, di sperimentazioni e ambiziosi programmi, e soprattutto un periodo in cui l'architettura rivestiva un'importanza straordinaria come strumento di potere, questo libro tratta delle strutture di templi e teatri, di piazze e ginnasi, di porti e case private. Nel tentativo di sistematizzare una materia contraddittoria ed estremamente varia, in esso si stabiliscono le relazioni tra le misure del corpo umano e le dimensioni degli edifici e le loro proporzioni, e si tratta del concetto di simmetria e del sistema modulare. Il testo vitruviano, preceduto da un'approfondita introduzione di Stefano Maggi, viene qui presentato nell'edizione di Silvio Ferri.